La potatura nella storia

Il giardino rinascimentale all'italiana e il giardino all'inglese

Nella gestione del giardino rinascimentale all'italiana, la potatura diventa un aspetto particolarmente importante: gli elementi vegetali, sia alberi sia arbusti, dovendo essere "formali" - avere cioè un volume e una forma geometrici - erano sottoposti a frequenti tagli per dare e mantenere l'aspetto prestabilito.

Nel giardino paesaggistico inglese, interventi di correzione riguardano invece quasi esclusivamente gli arbusti, mentre gli alberi venivano fatti crescere liberamente, assecondando il portamento naturale della specie. Per gli arbusti i maestri giardinieri inglesi adottarono la potatura come migliorativo delle loro caratteristiche, eseguendo tagli al fine di ottenere una migliore e abbondante fioritura. In tempi successivi la tecnica di potatura delle piante ornamentali si è modificata e amplificata.

La potatura nel giardino moderno

Conseguentemente alle nuove urbanizzazioni, nel verde privato residenziale si è inizialmente voluto inserire il mondo vegetale senza tenere in conto le sue esigenze fisico-biologiche, provocando quindi una competizione di spazi tra piante e uomo. Quest'ultimo, per porre rimedio a errori urbanistico-agronomici, ha provveduto a ridimensionare il volume degli alberi (da lui stesso piantati) attuando per la prima volta nella storia la potatura drastica - il capitozzo e poi l'ha resa pratica comune anche per situazioni che non presentavano i problemi accennati. A riguardo, occorre poi sottolineare come l'avvento delle autoscale ha reso ancor più facile la "distruzione" degli alberi.

Per quanto riguarda la potatura nel giardino moderno - quello di rappresentanza, per intenderci, quindi di casette a schiera, ville, condomini o sedi aziendali ecc. - essa è attualmente condizionata dal filone architettonico deciso a livello progettuale: tendenzialmente si preferisce dare agli spazi esterni un aspetto naturalistico e, quindi, la potatura viene rivolta soprattutto agli arbusti, per migliorarne il portamento e la fioritura. Inoltre, si sono ridotte le dimensioni medie dei giardini residenziali e in essi si tende a privilegiare più il prato come spazio "libero", contornandolo eventualmente con siepi, arbusti ed erbacee. Gli alberi, quindi, sono meno presenti o, qualora lo siano, si tende a utilizzare varietà a taglia medio-piccola.

Il compito del giardiniere

Occorre poi ricordare come fino agli anni Trenta si considerasse il giardiniere una maestranza altamente specializzata e ben distinta dall'operatore agricolo. Nei decenni successivi vi è stato un forte inserimento di questa seconda figura nella gestione manutentiva del verde ornamentale. L'operatore agricolo è però abituato a intervenire sulle piante da frutto (e a farlo in modo "pesante") per ottenere una produzione equilibrata, risolvendo così il problema della cosiddetta "alternanza di produzione" (a un anno con alta produzione di frutti di piccole dimensioni, segue un anno con produzione scarsa di frutti di grossa pezzatura). Questo obiettivo provoca stress alle piante - cui viene continuamente richiesto di produrre vegetazione nuova - e ne riduce sensibilmente la vita. Il compito di un giardiniere consiste invece nel prolungare la vita della pianta, assicurandole quindi le migliori condizioni. Le specie ornamentali non hanno bisogno di interventi consistenti poiché è sufficiente provvedere con pochi tagli alla formazione e al mantenimento della forma desiderata (salvaguardando sempre la fioritura). Si interviene quindi nel massimo rispetto del vegetale, cercando di creare loro meno stress possibile.  

 

Testi tratti da Potatura del giardino - alberi, arbusti, cespugli e siepi di Stefano Caroli e Alberto Savini